martedì 23 dicembre 2014

Quaresma di Fabio Ghezzi, recensione su Mangialibri.com

Rassegna stampa da “Mangialibri.com”; articolo sull’antologia edita da Perrone“Da Andrade a Zagorakis”, contenente il racconto “Una magia chiamata Trivela” del romanziere Fabio Ghezzi, dedicata al giocatore lusitano ed ex interista Ricardo "mustang" Quaresma.
 
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L’Italia è stata, fino qualche anno fa, meta ambita di calciatori di tutto il mondo. I campi nostrani sono stati teatro di fenomeni come Van Basten, Ronaldo, Platini, Maradona, Falcao, Gullit e molti altri che hanno scritto la storia del calcio mondiale. Molti altri, però, sono passati senza lasciare alcun segno e nessuno li ricorda, vuoi perché non sono riusciti ad esprimere il loro potenziale, poco adatto al calcio italiano, vuoi perché sopravvalutati da presidenti troppo zelanti. C’è poi chi, come Bergkamp, Henry, Evra, lontano dall’Italia è stato o diventato un fenomeno, vincendo tutto ciò che c’era da vincere. Ma la maggior parte era costituita da veri e propri bidoni: Andrade, Ba, Bogarde, Fabio Junior, Capocchiano, Portaluppi, Pančev, Hugo Maradona, Quaresma, Sforza, Abel Xavier, Zagorakis. Veri e propri scempi del calcio…
Da Andrade a Zagorakis è un’antologia di racconti curata da Alessio Dimartino, il cui filo conduttore sta nella delusione che ogni tifoso di calcio almeno una volta ha provato nella sua vita: vedere in campo una promessa che si trasforma in delusione. Scorrono in queste pagine aneddoti gustosi sulla miriade di calciatori che tutto sapevano fare tranne che il loro mestiere. Alcolisti, puttanieri, fanatici religiosi, fenomeni che, a contatto con l’aria del Belpaese, si trasformano in veri e proprio brocchi: bidoni e meteore, come recita l’esplicativo sottotitolo della raccolta, che gli autori hanno raccontato in base alle loro esperienze e alle loro sensazioni, dando vita ˗ alcuni ˗ a racconti dotati di un alto tasso di letterarietà. E se, come Alessio Dimartino ricorda, Pasolini divideva i calciatori in due categorie: prosatori e poeti, questa raccolta dimostra  come alcuni calciatori siano scesi in campo senza neanche imparare a leggere e scrivere. Ma il calcio resta comunque un gioco e come tale deve divertire e strappare sorrisi, proprio come la lettura di Da Andrade a Zagorakis, nelle cui pagine si cela un secondo fil rouge: la passione per uno sport che nelle sue contraddizioni riesce ancora a far battere il cuore di tanta gente.

Autore: Lorenzo Strisciullo
Fonte e copy:  Mangialibri.com (consultato il 23 dicembre 2014)
Screenshots: FlickrMirror

domenica 21 dicembre 2014

Il numero magico? Il dieci. Recensione sul SOLE 24 ORE de 'da Antognoni a Zico'' con Lothar di Fabio Ghezzi



Breve recensione del libro "Da Antognoni a Zico", contenente il racconto "Lothar" dello scrittore Fabio Ghezzi.

Il 10 non è un numero, è tanti aggettivi: geniale, artistico, solista, magico, funambolico, sognatore. Soprattutto se si parla di calcio e calciatori. Per questo la casa editrice Giulio Perrone ha pubblicato Da Antognoni a Zico: i più grandi numero 10 della storia del calcio.
A raccontare atleti entrati nella storia e nell'immaginario ha chiamato una quarantina di giovani scrittori (e già questo, nell'editoria italiana, è un atto di coraggio) e ha raccolto, con la cura di Alessio Dimartino, sogni di parole. Ci sono numeri 10 sulla maglia, nell'anima, nella storia e quelli che, non si sa perché, sulla maglia hanno avuto il 7. Una galleria di personaggi e attimi: i racconti sono quasi filmati, come quello su Platini, Roi Michel che ha fatto vincere tutto alla Juve, pure il campionato dell'irriverenza e della non banalità. Un filmato di 51 secondi. La partita è Juventus-Argentinos Juniors del 1985, finale della Coppa Intercontinentale. Al 70' sull'1-1, Platini stoppa e, senza far toccare terra al pallone, fa partire un sinistro al volo. Un capolavoro, ma in fuorigioco. I compagni con le mani nei capelli, lui, le Roi, svenevole al suolo, sembra una Paolina Borghese, e sorride. Di campioni così il calcio ne ha tanti: Messi, Baggio, Best, Cantona, Pelè, Maradona, Giggs, Romario, Zico, ma anche Di Stefano, Eusebio, Sívori.
Il libro è una galleria d'arte, di artisti e di illusioni. Come quelle di Messi che, pallone al piede, vince le leggi della fisica e della gravità, come quelle di Roby Baggio, che con la sfera dipinge sui prati verdi magiche luccicanze. È una raccolta di foto immortali, di figurine senza tempo, un buon libro per storie più o meno lontane.
Come capita nel racconto su Sandro Mazzola, un film lungo una carriera dal primo gol in nerazzurro a Torino, sotto la curva Maratona dove segnò anche papà Valentino, scomparso a Superga, fino alla finale Brasile-Italia di Messico70, sempre nel nome del padre. Come nelle righe su Eusebio, la perla del Mozambico che umilia Pelè al Mondiale del 1966 e che, come tanti migranti in fuga oggi, lascia l'Africa verso un mondo migliore e sogna per una vita l'incubo e le lacrime del distacco. Campioni sì, ma uomini come tutti con quella vena di genio che li rende immortali, con quella capacità di aggrapparsi ai sogni e farli diventare reali per tutti noi, che invece siamo così piantati a terra. Per questo li amiamo, al di là di ogni bandiera, di ogni fede, di ogni tempo. Perché ci fanno sognare e ci fanno tornare bambini, e la domanda che resta è una e sola una «Ma tu l'hai visto giocare Pelè?». In queste pagine, con una buona dose di poesia, lo si può intravvedere, riga dopo riga, nelle imprese sue e dei suoi fratelli-geni che accendono da sempre gli stadi del mondo e la bellezza.

Fonte e copy: fabioghezzi.com (consultato 22 dicembre 2014)

giovedì 20 novembre 2014

Presentazioni Cinema D'Essai 2014-15, prima parte



2014/15 - prima parte
Presentazioni film d'Essai 2014/15 di Fabio Ghezzi - prima parte. 

Introduco lo spettacolo delle ore 15.00 e saltuariamente quello delle 21.00, presso il Cineteatro San Luigi di Concorezzo.

06 ott: Ida, pol, P. Pawlikowsky
13 ott: I segreti di Osage County, usa, J. Wells
20 ott: Grace di Monaco, usa, O. Dahan
27 ott: Blancanieves, spa, P. Berger
03 nov: Locke, usa, S. Knight
10 nov: Le meraviglia, ita, A. Rorhwacher
17 nov: In grazia di Dio, ita, E. Winspeare
24 nov: I nostri ragazzi, ita, I. De Matteo
01 dic: La buca, ita, D. Ciprì
09 dic: Nebraska, usa, A. Payne
16 dic: Lei, usa, S. Jonze
23 dic: Barbecue, fra, E. Lavaine
  

Fonte: fabioghezzi.com
Flyer: flickr

venerdì 29 agosto 2014

014, agust

And if you have a minute, why don't we go?

lunedì 23 giugno 2014

Arrivederci, Enzo.




Stanotte è morto Enzo. Benché io sia un trentenne, e lui vicino ai novanta; io cattolico, lui quasi ateo; io indipendentista di destra e lui ex partigiano, ed entrambi dal carattere sanguigno, eravamo diventati amici. Era una persona spigolosa, certo, ma coerente.
A cent'anni infondeva nei giorni una passione che i ventenni neppure conoscono. Non ha sprecato un'esistenza al bar, davanti alla tv, o a fare chiacchiere al vento. Per tutta la sua vita, da giornalista, non si è uniformato alla routine e alla insipidezza scialba dei nostri giorni. Ha sempre approfondito il dettaglio. Perché, come mi aveva confidato, i capolavori si distinguono dalle storie banali dal dettaglio.
Arrivederci, Enzo.

Fonte:  fabioghezzi.com

martedì 17 giugno 2014

Recensione sul GUERIN SPORTIVO, ''Da Antognoni a Zico'' con Lothar di Fabio Ghezzi, luglio 014

Recensione sul Guerin Sportivo del luglio 2014 dell'antologia "da Antognoni a Zico", contenente il racconto Lothar dello scrittore Fabio Ghezzi, dedicato al tedesco Lothar Matthaeus, leader dell'Inter dei record di Giovanni Trapattoni degli anni '90.

DA ANTOGNONI A ZICO, i più grandi numeri 10 della storia del calcio, Giulio Perrone, 172 pagine, 12 euro.

Scrittori affermati, meno noti o esordienti si cimentano nel ritratto o nel ricordo, spesso personalissimo, di numeri 10 di maglia, nell'anima, nella storia o che - non sempre con un perché - hanno (avuto) il 7, il 9, il 14, il 21. Idoli di oggi e di ieri: Sivori, Pelè, Maradona, Zico, Platini, Gullit, Savicevic, Bergkamp, Totti, Del Piero, Zidane, Ronaldinho, Messi, Antognoni, Baggio, Rui Costa, Mancini, Zola, Hagi, Matthaeus, Best, Raùl, Figo, Cantona, Di Stefano, Puskas, Rivera, Mazzola, Eusebio, Cruijf, Gascoigne, Giggs e Le Tissier. E, hors catégorie, il "Magico" Gonzalez.
GIUDIZIO: ##

Fonte: Guerin Sportivo, luglio 2014, copia cartacea.www.fabioghezzi.com
Screenshots. mirror - flickr

Sololibri.net, recensione de ''Da Antognoni a Zico'' con Lothar di Fabio Ghezzi

Mondiale, dieci libri da regalare.

Recensione sul libro "da Antognoni a Zico" che contiene il microromanzo Lothar di Fabio Ghezzi, dedicato all'indimenticato numero 10 dell'Inter anni '90 Lothar Matthaeus, recensito fra i 10 volumi consigliati in occasione del mondiale dal sito di letteratura Sololibri.net.

"Da Antognoni a Zico. I più grandi numeri 10 della storia del calcio" a cura di A. Dimartino. L’essenza del calcio: la giocata sopraffina, il colpo di genio, il tocco sotto, il tanto di cappello del pubblico presente e adorante. In sintesi, il n.10: il calcio che se non ci fosse, lo inventerebbe il n.10. Da Del Piero a Totti, da Maradona a Zico, passando per Pelè: il calcio raccontato di chi ha fatto del calcio lo sport esteticamente più bello, la gioia per gli occhi.

CONSIGLIATO A: Chi ama il calcio nella sua forma più alta, geniale, intellettuale, artistica, chi fa della fantasia il proprio motore, e del tocco imprevisto alla solita storia uno stile di vita.


Fonte: fabioghezzi.com (consultato 17 giugno 2014)

mercoledì 11 giugno 2014

#Lothar, retweet ufficiale di Lothar Matthaeus del racconto di Fabio Ghezzi


La recensione su #Lothar, racconto di Fabio Ghezzi incluso nell'antologia "Da Antognoni a Zico" di Giulio Perrone Editore, pubblicata su Concorezzo.org e ilVimercate.org a firma di Massimiliano Capitanio, è stata retwittata il 10 giugno 2014 da Lothar Matthaeus, sul suo profilo ufficiale di Twitter #LotharMatthaeus.

Fonte: fabioghezzi.com, 11 giugno 2014

martedì 10 giugno 2014

Lothar, racconto di Fabio Ghezzi, recensione su ilVimercate.org, 10 giugno 2014


Concorezzo. Poche ore e il festival del calcio in salsa mondiale prenderà il via. Dall'Olimpo del pallone scenderanno sui campi da gioco del Brasile le stelle che hanno illuminato e impreziosito i campionati di mezzo globo, a partire dall'Europa e dalla stessa Italia. Il calcio tecnico, muscolare, gossipparo di oggi regala certamente prodezze ed epica, ma un bel libro ci ricorda un'altra epopea, quella dei numeri 10. Quando la maglia aveva ancora una sua grammatica e un sistema di valori, quando il calcio faceva palpitare attraverso le radioline e non sugli smartphone, quando pronunciavi il nome di un calciatore e già pensavi alle sue prodezze in campo e alla preziosità della sua figurina rigorosamente Panini. E questi nomi erano Platini, Matthaeus, Zico, Maradona (quello del campo, non delle cronache), Antognoni e tanti altri. "Da Antognoni a Zico" è il titolo del bel libro edito da Perrone (http://www.ibs.it/code/9788860043320/antognoni-zico-piu.html), prima edizione già esaurita. Un volume che i calciofili stanno letteralmente divorando e commentando sull'onda dei ricordi. E a ricordarci la statura calcistica e le prodezze di un indimenticato numero 10 dell'Inter è la penna del concorezzese Fabio Ghezzi che, in questa antologia, firma un racconto dal titolo emblematico: Lothar. Un nome che è un grido di battaglia, che è la sintesi di tecnica e potenza, che ricorda i fasti di una Germania più forte di quella polverizzata nel 1982 dagli azzurri di Bearzot. Lothar è ovviamente e unicamente Matthaeus.

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"Ci fu un tempo in cui la Serie A non era un campionato - è l'incipit del racconto di Ghezzi - Ma, semplicemente, il campionato del mondo. In quella era, ormai remota, ogni partita era uno scontro fra giganti. Il Milan era Olanda, l'Inter la Germania, Napoli e Roma due feudi sudamericani. Imperversava la Sampdoria dei gemelli Mancini-Vialli, e del russo dal nome impronunciabile: Mikhailichenko. Persino le piccole che lottavano per la salvezza, Verona, Reggiana, Ancona e Bari schieravano talenti purissimi quali Stojkovic e Futre, Lajos Detari, Boban e Platt. Il Genoa di Bagnoli e il Torino maramaldeggiavano in Europa, assediando le mura dell'Ajax e del Real. Uno come Oliver Bierhoff doveva sudarsi la pagnotta fra i campi della serie cadetta". Questa la cornice in cui Ghezzi ripercorre le magie del "tedesco", dalla simbiosi spigolosa con Trapattoni fino al Pallone d'oro che coronò la vittoria mondiale contro l'Argentina. Da leggere, e rivivere.

Intanto Ghezzi, classe 1978, lavora a un nuovo romanzo. Non anticipa nulla. Sul suo scrittoio foglie di menta, zucchero e la tastiera del Pc che non è mai orfana di una tradizionale penna.

Fonte: ilVimercate.org (consultato 10 giugno 2014)

giovedì 5 giugno 2014

Da Antognoni a Zico, con Lothar di Fabio Ghezzi, recensito da PANORAMA, 5 giu 2014


Cinque libri da leggere in vista dei Mondiali

Breve guida ai titoli imperdibili

di Micol De Pas
Il tema è il calcio. Giocato, vissuto e soprattutto raccontato. Ovvero, quello che si trova nelle pagine di numerosi libri usciti nell'ultimo periodo. Gli autori sono ex calciatori, appassionati tifosi, giornalisti sportivi o scrittori a cui piace narrare le storie. Magari con un occhio ironico sull'epopea dello sportivo. Ecco una selezione di libri da non perdere (e perché). [...]
Da Antognoni a Zico. I più grandi numeri 10 della storia del calcio. Per chi ha bisogno di fare un ripasso, è il libro giusto: da Maradona a Pelè, da Zico fino a Totti, Del Piero e Matthaus (*dello scrittore Fabio Ghezzi), storie, sogni e vita sportiva dei più grandi giocatori. Ci sono i numeri 10 che in realtà portavano il 7 o il 14 o il 21, numeri 10 molto famosi e altri infinitamente meno. Perché il numero 10 è prima di tutto una categoria dello spirito. Giulio Perrone editore.
Fonte: www.fabioghezzi.com, 5 giugno 2014
* nota de fabioghezzi.com 

martedì 3 giugno 2014

Da Antognoni a Zico con Lothar di Fabio Ghezzi su RAI RADIO 1, Zona Cesarini

Presentazione radiofonica su RaiRadio1, nella trasmissione Zona Cesarini, dell'antologia contenente il racconto "Lothar" sul tedesco Lothar Matthaeus, leader dell'Inter dei record di Giovanni Trapattoni, dello scrittore e romanziere Fabio Ghezzi.


[...]

LETTERATURA SPORTIVA
"Da Antognoni a Zico". I più grandi numeri 10 della storia del calcio. Giulio Perrone Editore. Nostro ospite il curatore Alessio Dimartino.
[...]


venerdì 30 maggio 2014

Il cuoio e il campione, di Fabio Ghezzi su Inter.it, giugno 2000

Riemerso dall'archivio sterminato del mio hdd e prodomi dei libri a tema calcistico attuali; pubblicato su Inter.it, di Fabio Ghezzi, giugno 2000. 

Il Cuoio e il Campione

Riflettori e fari spenti. Tira un freddo vento dietro ai rumori dei
clason lontani. Chiusi gli occhi, nella penombra solo il rumore attenuato
del cuoio. E sulle tribune vuote, tra i seggiolini sgombri neppure uno
sguardo. Tira un freddo vento dietro ai rumori. Ed il cuoio rimbalza.

Leggero, sempre più leggero. Rimbalza senza posa e gli entra nelle vene, gli
scorre nel sangue. Perchè lontano dall'urlo della folla, lontano dal baccano
isterico, il campione ed il pallone soli si amano. 

Mentre tutto è immobile in un tratto scorrono lampi d'immagini: il passato,
la curva vista dal basso, lo stadio che esplode, ed il suo nome scandito al
cielo, "Ronaldo". Un attimo, un fremito, caldo nella testa e nell'anima. Poi
il cuoio riprende a battere, sul piede, sul ginocchio, fende l'aria. In
mezzo. E di colpo il male, il pianto, ed il male ancora. Poi il cuoio
riprende a battere, e soli il campione ed il suo amante riprendono ad
amarsi.

Nessuno conosce il loro segreto, solo Dio che li ha creati per
stare insieme. La palla e il Campione. E lei ha finito d'esser triste,
perchè lui sta per tornare.

Fonte e copy:  Il cuoio e il campione, di Fabio Ghezzi su Inter.it, giugno 2000

martedì 27 maggio 2014

"da Antognoni a Zico", Fabio Ghezzi ci ha preso giusto. VperVimercatese, maggio 2014


Concorezzo, Fabio Ghezzi ci ha preso gusto. Un nuovo libro sul calcio… 

CONCOREZZO, VIMERCATESE, BRIANZA – Che Fabio Ghezzi amasse il calcio già lo si sapeva. Che il su libro – meglio, un’antologia – sui bidoni del calcio nostrano prendesse piede, tanto da doverne fare un’altra. Questo non lo si sapeva.

“Nel novembre 2013 (Fabio Ghezzi) partecipa a “Da Andrade a Zagorakis”, antologia di racconti sul mondo del calcio e dei suoi più grandi bidoni, edito da Giulio Perrone – si può leggere in una nota – Ad ogni scrittore partecipante è chiesto di scrivere una composizione su un giocatore della propria squadra del cuore. Il racconto ha titolo: “Una magia chiamata Trivela” e riguarda il portoghese Ricardo Quaresma. Il 24 maggio 2014, dato il grande successo del volume precedente, esce “Da Antognoni a Zico”, seconda antologia di racconti questa volta sui grandi numeri dieci del calcio. Il racconto ha titolo “Lothar”, ed è dedicato al nerazzurro anni ’90 Matthaeus. Attualmente lavora alla revisione finale del suo terzo romanzo, che gli ha impiegato circa quattro anni, dal titolo di lavoro “MM”. Si tratta di un romanzo sentimentale, una commedia rosa con incursioni letterarie ambientata nella Milano del nuovo millennio. “Da Antognoni a Zico”, presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino del 2014 e in uscita il 20 maggio in tutte le librerie d’Italia e sui rivenditori online, parla del numero 10 non solo come numero stampato dietro una maglia da gioco. Perché il numero 10 è una categoria dello spirito. Un bicchiere vuoto, ma pronto a essere nuovamente riempito, sul bancone di un bar. Un tiro a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali proprio al 90esimo. Un bacio su una lacrima di gioia o di sconforto. Un gol di mano quando proprio non si dovrebbe. Eppure. Da Maradona a Pelè, da Zico a Zidane fino a Totti, Del Piero, Matthaus, Eusebio. Tutti i più grandi giocatori della storia del calcio raccolti in un unico libro di storie, sensazioni, vita sportiva”.
Ma chi è Fabio Ghezzi?
Fabio Ghezzi, scrittore, giornalista e designer, nasce a Monza nel 1978. Collabora come giornalista al “Cittadino” di Monza dal 1995 al 1998, e dal 1997 al 2004 come giornalista sportivo per i periodici del Gruppo Netweek. Dal 1997 è iscritto all’albo dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2004 si laurea presso il Politecnico di Milano II Bovisa in Industrial Design. Nel 2007 esordisce con l’editore Mursia (e lo pseudonimo di Ewn Garaban’) col romanzo fantasy“Feha Gìbuss e il Libro della Profezia”, con un ottimo riscontro di pubblico. Nell’agosto dello stesso anno porta a termine il pellegrinaggio per Santiago de Compostela partendo da Saint Jean-Pie-De-Port, secondo la direttrice reale. Nell’aprile del 2009, sulla scia del pellegrinaggio, esce “Cadde l’Angelo”, romanzo completamente differente dal primo, di genere nero e allegorico, sempre per i tipi della Mursia.

Copy: Lorenzo Merignati, vpervimercatese.com

sabato 24 maggio 2014

"Da Antognoni a Zagorakis" su Corriere dello Sport, 24 maggio 2014

venerdì 23 maggio 2014 - I grandi numeri 10 - Ecco i nostri consigli della settimana, di Massimo Grilli

I GRANDI NUMERI 10
L’operazione è stuzzicante. Raccontare i grandi numeri 10 della storia, affidando ad una squadra di scrittori-tifosi o semplici appassionati il compito di inquadrare campioni e idoli nel loro tempo, attraverso il filtro delle biografie personali di chi scrive. Il titolo del libro “Da Antognoni a Zico-I più grandi numeri 10 della storia del calcio” è a cura di Alessio Dimartino, e va detto che si può leggere saltando qua e là da un ritratto all’altro, annodando i fili della memoria collettiva, sì, a ma a piacimento del lettore. Da Pelè a Del Piero, da Rivera a Maradona, da Platini a Messi, da Sivori a Cruyff, da Eusebio a Baggio: storie su storie, aneddoti, emozioni, sentimenti popolari che – a distanza di tempo – tornano a galla e accendono ancora la fiamma di chi crede e pensa che il calcio sia un affare da numeri 10, per l’appunto.
Perché questo libro ci conferma una volta di più che, al di là delle diagonali difensive e del 3-5-2, oltre la tattica e la necessità di basare le nostre certezze sugli schemi; è la fantasia che alla fine scombina le regole, è quell’imprevedibilità che soltanto pochi eletti hanno in dote. Colpendo di tacco il pallone, dribblando intere difese, segnando il più impossibile dei gol. Ma anche fissandosi per sempre nei sogni di un ragazzo in modi che nessuno può immaginare.
 Quella di Platini? Una carriera in cinquantuno secondi, si stava a Tokio ed era l’8 dicembre del 1985, Coppa Intercontinentale, Juventus contro Argentinos Juniors, a Le Roi un arbitro stolto aveva appena annullato uno dei gol più belli di quel decennio e il nostro eroe reagì come solo i geni: stendendosi a mo’ di Maia Desnuda, con un sorriso beffardo e l’aria di chi sa che, vada come vada, resterà per sempre nella Storia. (Furio Zara)
DA ANTOGNONI A ZICO, i più grandi numeri 10 della storia del calcio; a cura di Alessio Dimartino, Giulio Perrone Editore, 172 pagine, 12 euro
[...]
Fonte: fabioghezzi.com
Copy: Corriere dello Sport, 24 maggio 2014

mercoledì 21 maggio 2014

La storia del Calcio ed i suoi miti raccontati da un concorezzese


Il personaggio Fabio Ghezzi racconta la sua ultima fatica presentata al Salone del Libro di Torino e presto il libreria. Intanto sta lavorando al suo nuovo romanzo per il quale sta facendo ricerche e approfondimenti da quattro anni.

"Da Antognoni a Zico",
l'ultima fatica dello scrittore concorezzese Fabio Ghezzi, presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino del 2014 e in uscita il 20 maggio in tutte le librerie d'Italia e sui rivenditori online, parla del numero 10 non solo come un numero stampato dietro una maglia da gioco.
"Perchè il numero 10 è una categoria dello spirito - da spiegato Ghezzi - Un bicchiere vuoto, ma pronto a essere nuvamente riempito, sul bancone di un bar. Un tiro a togliere le ragnatele dall'incrocio ai pali proprio al 90esimo. Un bacio su una lacrima di gioia e di sconforto. Un gol di mano quando proprio non si dovrebbe."
Eppure, da Maradona a Pelè, da Zico a Zidane, fino a Totti, Del Piero, Matthaeus, Eusebio.
Tutti i più grandi giocatori della storia del calcio raccolti in un unico libro di storie, sensazioni, vita sportiva.
Fabio Ghezzi, concorezzese d'adozione, scrittore, giornalista, designer, nasce a Monza nel 1978. Collabora esordisce come giornalista e nel 2004 si laura presso il Politecnico di Milano II Bovisa in Indistrial Design.
Nel 2007 la sua prima pubblicazione con l'editore Mursia (e con lo pseudonimo di Ewn Garaban') col romanzo fantasy Feha Gìbuss e il libro della Profezia, con un ottimo riscontro di pubblico. Nell'agosto dello stesso anno porta a termine il pellegrinaggio per Santiago de Compostela partendo da Saint Jean-Pie-De-Port, secondo la direttrice reale. Nell'aprile del 2009, sulla scia del pellegrinaggio, esce "Cadde l'Angelo", romanzo completamente differente dal primo, di genere nero e allegorico, sempre per i tipi della Mursia. Nel novemnre 2013 partecipa a "Da Andrade a Zagorakis" antologia di racconti sul mondo del calcio e dei suoi più grandi bidoni.
Ad ogni scrittore partecipante è chiesto di scrivere una composizione su un giocatore della proprio squadra del cuore. Il racconto ha titolo "Una magia chiamata Trivela" e riguarda il portoghese Ricardo Quaresma. Il 24 maggio 2014, dato il grande successo del volume precedente, esce "Da Antognoni a Zico", seconda antologia dei racconti questa volta sui grandi numeri dieci del calcio. Il racconto ha titolo "Lothar", ed è dedicato al nerazzurro anni '90 Matthaeus.
"Attualmente sto lavorando alla revisione finale del mio nuovo romanzo, il terzo - ha proseguiro Ghezzi - che ha richiesto un impegno superiore rispetto ai precedenti. Infatti mi ci sto dedicando da quattro anni."
Intitolato provvisoriamente "MM", è un romanzo sentimentale, un commedia rosa con incursioni letterarie ambientata nella Milano del nuovo millennio.
L'autore esplora così un genere per certi versi nuovo che lo ha portato a ricerche e confronti durrati appunto un lunghissimo periodo, intervallato naturalmente dal lavoro al libro in imminente uscita. Giovane intellettuale piuttosto conosciuto in città, Ghezzi è anche organizzatore e moderatore del cineforum del cineteatro San Luigi.

Copy: Giornale di Vimercate, 20 maggio 2014, Viviana Devittorio

martedì 20 maggio 2014

La storia del calcio e i suoi miti raccontati da un concorezzese


Pubblicato sul Giornale di Vimercate del 20 maggio 2014, a firma Viviana de Vittorio.
Fonte: Il giornale di Vimercate, edizione cartacea, 21 mag 2014

giovedì 15 maggio 2014

Anteprima su GQ Italia de ''Da Antognoni a Zico'', maggio 2014


Pubblicato su GQ Italia, 13 mag 2014

Esce in libreria una raccolta di racconti sulla storia dei più grandi numeri 10 del calcio: da Maradona a Pelè, da Zico a Zidane fino a Totti, Del Piero, Matthaus, Eusebio. Perché il numero 10 è una categoria dello spirito. Ecco il racconto dedicato a uno dei più grandi calciatori italiani di sempre.
[...]

Fonte: fabioghezzi.com 
Screeshoots: mirror - flickr

"Da Antognoni a Zico", dal 20 maggio 014, con Lothar di Fabio Ghezzi


Il numero 10 è il campione dotato di fantasia, di estro. Il campione capace di consolarci, di farci recuperare la memoria dei miti e dei riti del passato, dei fasti di un tempo. Non smette mai di stupire per i suoi goal, i suoi colpi di genio, i suoi assist.
Darwin Pastorin

pp. 176 - Hardcover
formato 13X20
978-88-6004-332-0
12,00 euro


Il numero 10 non solo come numero stampato dietro una maglia da gioco. Numeri 10 all’interno del rettangolo verde, ma anche, o forse soprattutto, fuori. In rettangoli infinitamente più ampi o infinitamente più ristretti, a seconda delle circostanze.
Numeri dieci che sono presenti anche se in realtà portavano il 7, o il 14, o il 21. O che non sono presenti nonostante l’abbiano portato per tutta la carriera disegnato pure sui calzettoni. Numeri 10 molto famosi oppure molto meno famosi. Perché la fama spesso è aleatoria, il ricordo del 10 in chi il 10 lo ha sognato una vita intera, spesso no.
Perché il numero 10 è una categoria dello spirito. Un bicchiere vuoto, ma pronto a essere nuovamente riempito, sul bancone di un bar. Un tiro a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali proprio al 90esimo. Un bacio su una lacrima di gioia o di sconforto. Un gol di mano quando proprio non si dovrebbe. Eppure. Da Maradona a Pelè, da Zico a Zidane fino a Totti, Del Piero, Matthaus, Eusebio. Tutti i più grandi giocatori della storia del calcio raccolti in un unico libro di storie, sensazioni, vita sportiva.


Racconti su: Giancarlo Antognoni, Roberto Baggio, Dennis Bergkamp, George Best, Éric Cantona, Johan Cruyff, Alessandro Del Piero, Agostino DiBartolomei, Alfredo Di Stéfano, Eusebio, Luís Figo, Paul Gascoigne, Mágico González, Ruud Gullit, Gheorghe Hagi, Matthew Le Tissier, Leonardo, Roberto Mancini, Diego A. Maradona, Lothar Matthäus, Sandro Mazzola, Lionel Messi, Pelé, Michel Platini, Raul, Gianni Rivera, Romario, Ronaldinho, Cristiano Ronaldo, Rui Costa, Dejan Savicevic, Omar Sívori, Francesco Totti, Zico, Zinédine Zidane e Gianfranco Zola.

mercoledì 14 maggio 2014

Salone del Libro Torino 014; anteprima del libro "da Antognoni a Zico"


Presentato in anteprima al Salone Internazionale del libro 2014 di Torino il volume antologico dei racconti sui grandi numeri 10 del calcio mondiale: "Da Antognoni a Zico", pubblicato dalla Giulio Perrone Editore. Nell'antologia è incluso il racconto "Lothar" dello scrittore Fabio Ghezzi. 

Fonte: Salone del Libro Torino 2014; anteprima da Antognoni a Zico

giovedì 8 maggio 2014

Scrivere è falso.

Scrivere è un verbo falso. Scrivere descrive un gesto, una forma. Si può scrivere in diversi modi, soddisfacenti, redditizzi, frustranti. Poi c'è una diversa via.
E' quando la carta, lo schermo, lo stilo, le dita, non sono più oggetti materiali, ma appendici del pensiero. Non di un pensiero veloce, di un automatismo, come guardare a sinistra prima di attraversare, allacciarsi le stringhe, rispondere -pronto- al telefono. O scegliere la solita marca di spaghetti. O puntare la sveglia alle 7, di fisso, e ricominciare a lavorare allo stesso modo di ieri.
Scrivere è sciogliere la tela come Penelope, finché rimane soltanto l'ordito. Scrivere è depurare il flusso di pensieri, liberando quelli vivificanti. E' abbracciare nel ricordo odio e amore, intrufolarsi nelle lacerazioni del tempo e uscirne nuovo. E' viaggiare senza muoversi. E' scoprire fra le pieghe delle parole, nei loro significati sottesi, nelle mescolanze inattese di fonemi e sensi e concetti, che esiste una possibilità di rinascere. Dalla noia, dalle paure, dei buchi di senso.
E' troppo bello ragazzi, è troppo bello.

lunedì 5 maggio 2014

Doppiato Capo Horn


I libri si pubblicano per smettere di correggerli (Borges). Da MM a LAEUM. Scrivere dei momenti salienti, è la cosa più facile. Di quelli di mezzi, dei giorni sfumati, delle emozioni minime, è tutta un'altra questione. Un libro è come una tela, decorazioni difformi ma stessa trama e ordito. E affinché sia perfetta, ogni centimetro quadrato e ogni pagina devono essere aderenti. Quando superi gli scogli delle sirene, o la mortale noia della bonaccia, vedi l'orizzonte. Si naviga da cinque anni, e ormai Itaca è appena oltre la curva del cielo de del mare.
Originale da: fabioghezzi.com

lunedì 14 aprile 2014

Da Pierén, dal 1873 trattoria in Concorezzo

Da Pierén o "Della Campagna": dal 1873. Fra le più antiche trattorie della Lombardia. (da Concorezzo Notizie, aprile 2014. Di Fabio Ghezzi)


C'era una volta l'osteria l'Uston, la Trani o di Santa Marta, antichi nomi che sopravvivono solo nella memoria dei più vecchi. Ma nella Cuncuréss di un tempo, prima ancora che queste osterie vedessero la luce, ce n'era una che rimane al suo posto ancora oggi: la trattoria ''della Campagna'', diffusamente conosciuta come da Pierèn o Pierino. Antonio e Mino, pronipoti del fondatore, la gestiscono da più di quarant'anni.

«L'osteria fu fondata da nostro bisnonno Gerolamo Brambilla, classe 1845. L'atto notarile della compravendita, certificato in comune, è del 1895. Mio nonno Pietro, a memoria, dava però per sicura la presenza di Gerolamo qui già dal 1887, ma l'attività precedente risale addirittura al '73. A Gerolamo, morto nel 1925, sono succeduti nonno Angelo, papà Pietro (Pierén) e, a partire dagli anni '60, noi due.»

«Per anni la trattoria è stata gestita da nonna Mariétt (moglie di Angelo), che dopo la scomparsa del nonno nel '38 ha portato avanti l'attività da sola. Fino a qualche anno fa gli anziani ci indicavano appunto con da Mariètt, prima amò l'era da Gerolam, infine è diventato da Pierén. Il nome ufficiale invece è rimasto sempre ''della Campagna'', perché qui finiva il centro storico e iniziavano i campi.»


Un'attività quindi ininterrotta da circa 130 anni?

«Sì, non abbiamo mai chiuso, neanche in periodo di guerra, nonostante in quel periodo nonno Angelo dovette fare qualche peripezia... Come tutti d'altronde! Si insaccava il maiale di nascosto, dai contadini, e li si chiudeva a stagionare in cantina. In caso d'ispezione, per evitare guai, bisogna regalare qualche salame... Oppure il riso, che si andava a comprare de sfroos dopo Paullo.»


Il lavoro come è cambiato?

«Prima l'era un lauràsc! Fino la seconda guerra eravamo principalmente un'osteria con mescita di vino. Si compravano le botti per cavare damigiane e bottiglie. La gente di campagna la vegniva a l'usteria per giugà aj cart e bev un quej bicé, si mangiava la domenica e durante le festività religiose. La trasformazione s'è avuta dopo la guerra, col boom economico, quando s'era aperti 7 giorni su 7 da mattina a sera. Si iniziava con la colazione prima del cantiere, poi il doppio turno a pranzo, coi manovali dell'edilizia dalle 12.10 fin l'una, e coi dipendenti degli uffici dopo. Le colazioni si sono ridotte con lo sviluppo urbanistico, le strade di passaggio si sono spostate sull'esterno. Ma il lavoro è crollato drasticamente solo negli ultimi 6-7 anni, a causa della crisi. I manovali adesso optano per pranzi economicissimi, tanti addirittura mangiano in cantiere.»


Anche la cucina è rimasta fedele alla conduzione?

«Certo, non abbiamo bisogno di menù, i nostri clienti ci conoscono da una vita! Siamo rimasti una trattoria decisamente classica, coi piatti della tradizione brianzola rivisti e corretti per i tempi correnti. Una cucina dal carattere invernale, fatta di pietanze corpose; di estivo, pusee de pulenta e lacc, el ghe no! Dalla cassoeula, alla trippa, al rognone, sono tutte portate che derivano da una cucina povera, di secondo taglio, alla portata delle tasche vuote d'una volta.»


Cosa proponete?

«Oltre i primi canonici, arrabbiata, casonsej, tagliatelle, tutte le sere abbiamo almeno 4-5 arrosti al forno, e chi chiama in anticipo chiede i piatti più elaborati, come cassoeula e brasato, bolliti e oss büss. Nella carne manteniamo tagli particolari: nel vitello il reale e la punta, nel manzo il guanciale e 'l capel da pret, nel maiale stinco e cosciotto, oltre l'agnello. Nel periodo invernale spesso il giovedì femm trippa e salame cotto, come da tradizione.»


Come sono mutati i gusti?

«Se i piatti sono gli stessi, si è raffinata la preparazione. La casöla ora tendo a farla più magra; musi, piedini, cotenna li cuocio a parte in modo che il grasso sia meno importante. Io credo che quando i piatti sono di derivazione popolare, è normale che ognuno le faccia a modo suo. A mi me fann rid quand che dìsen: sa fa inscì! La cassouela nasce come piatto poverissimo; chi aveva la fortuna di avere il maiale in cascina, lo ammazzava a novembre. E in quel periodo, a parte la scigula a stagionare nelle casse, da queste parti a gh'eren in gir dumé i verz! Così con le verze e tutti gli scarti che non si usavano per gli insaccati, orecchio, oss, müsett, pesciö, e qualche cotenna che non andava nei vaniglia... sa trava tusscòss insema, e pö sa meteva dénter un salamin!»


Si può dire che almeno una volta da questo ingresso siano passati tutti quanti i concorezzesi...

«Mi piace ricordare Don Enrico. Veniva spesso a chiacchierare con mamma e papà. Chiedeva sempre un ''bel caffè napoletano'', perché era tifoso del Napoli, l'unico al mondo! Lo era diventato perché amico del portiere Bugatti. Qui invece aveva trovato un amico in mio papà, con cui si intratteneva per ore a parlare dei vecchi tempi del paese. Ricordo bene la orazione funebre, quando s'è staccato dalla figura del cüraa, e ha fatto un discorso come se stesse parlando con un amico: ''Cià Pierèn, parlum dumé mi e tì del temp ch'em passaa insèma. Fa nient se ghe 'scultum i oltar. Te see' staa 'l primm, quand che sun rivaa a Cuncuréss, a fam sentij vün del paés.'' Don Enrico era una persona molto profonda: persino quando ormai faticava a camminare, passava nei momenti di pausa e bevevamo un caffè. Anche se non la pensavamo sempre uguale, dialogare con lui era sempre un piacere.»


Copyrights: Fabio Ghezzi, www.fabioghezzi.com
Pubblicato su: Concorezzo  Notizie, aprile 2014

Articolo originale: fabioghezzi.com
Screenshots:Flickr | Mirror

martedì 25 marzo 2014

Fabioghezzi.com | Update network dello scrittore Fabio Ghezzi


A seguito della ristrutturazione della rete di siti collegati alla attività dello scrittore Fabio Ghezzi, di seguito l'elenco degli indirizzi ufficiali (elenco in aggiornamento).
Fabio Ghezzi sito ufficiale | www.fabioghezzi.com
Fabio Ghezzi Blogspot | fabioghezzi.blogspot.it/
Fabio Ghezzi Wordpress | fabioghezzi.wordpress.com/
Fabio Ghezzi Facebook | www.facebook.com/fabio.ghezzi.77
Fabio Ghezzi Twitter | twitter.com/fabioghezzi1978
Fabio Ghezzi Altervista | fabioghezzi.altervista.org/
Fabio Ghezzi Youtube | www.youtube.com/user/ghezzifabio
Fabio Ghezzi Linkedin | www.linkedin.com/in/fabioghezzi

domenica 23 marzo 2014

Si può














Scrivere è difficile. Per me è difficile. Non è soltanto una passione. E capita che quando fiumi di ore scorrano fra le righe, la grazia dell'esordio si diluisca nella routine. Poi c'è il dono di un giorno, in cui prepotente si risveglia la consapevolezza della sua bellezza. Si può.

domenica 9 marzo 2014

Lothar.


Ho terminato il racconto dal titolo Lothar, breve novella sulla parabola calcistica di uno dei protagonisti del periodo aureo della Serie A, gli anni '90, dell'Inter dei Record di Giovanni Trapattoni ed Ernesto Pellegrini.

martedì 4 marzo 2014

"da Andrade a Zagorakis" su Catenaccio&Contropiede, RadioKaos 24 feb 2014



Il 24 febbraio a “Catenaccio & Contropiede” arriva Alessio Dimartino, coordinatore di “Da Andrade a Zagorakis. Bidoni e meteore della serie A”, antologia che racchiude il racconto “Una magia chiamata Trivella” dello scrittore Fabio Ghezzi sulla meteora del Triplete interista, Ricardo “Mustang” Quaresma.
 

L’opera, come si può facilmente intuire, raccoglie tutta una serie di curiosità e aneddoti su alcuni dei più grandi “fiaschi” della massima serie italiana e che sono rimasti nell’immaginario collettivo. Una rassegna che coinvolge Ricardo Quaresma, Paul Okon, Hugo Armando Maradona, l’evergreen Darko Pancev e tanti altri “fenomeni da baraccone”.

Un’ora dedicata alle meteore e ai bidoni del calcio italiano. “Catenaccio & Contropiede”, il programma radiofonico di Radio Kaos Italy che racconta storie, follie e curiosità del calcio minore, nella puntata del 24 febbraio si discosterà dal format tradizionale, spostando l’attenzione su tutti quei presunti fenomeni che hanno giocato nella massima serie ma che, in realtà, per quello che hanno dimostrato meritavano a malapena di essere relegati nella nostra periferia del calcio.


Per ricordare il maggior numero possibili di flop che hanno calcato i campi di casa nostra, i due conduttori del programma (Pasqualino Bruno e Ciccio Ratti) si avvarranno di un ospite d’eccezione: Alessio Dimartino, coordinatore del libro “Da Andrade a Zagorakis. Bidoni e meteore della serie A”.
Leggi l’articolo completo su: presentazione “da Andrade a Zagorakis” su RadioKaos, 24 fb 014.

venerdì 28 febbraio 2014

Recensione ''da Andrade a Zagorakis'', da Calciobidoni.it

Ecco un'altra variazione sul tema dei bidoni e delle meteore che hanno fatto la loro comparsata nel nostro campionato di calcio 

L’idea, il progetto editoriale è divertente e ci stuzzica parecchio, e non potrebbe essere altrimenti. Il volumetto “Da Andrade a Zagorakis” (160 pagine) sembra un mix tra il pioneristico, dissacrante e romanzesco "Bidoni, l'incubo" del giornalista Furio Zara e l'altrettanto dissacrante, ma più descrittivo, "Calcibidoni, non comprate quello straniero" del sottoscritto. Nel senso che fonde un po’ di fatti con molta narrativa. Trenta racconti per altrettanti autori, ognuno dei quali ha voluto descrivere il proprio punto di vista, se non come ha personalmente vissuto, l’esperienza del peggior “bidone” – o quello che più lo ha colpito – della propria squadra del cuore. 

Ogni racconto parte da un giocatore esacrabile e dalle gesta dimenticabili, per raccontare, spesso in forma fiabesca, la sua disavventura in chiave derisoria, con molta licenza di inventare, come se stessimo parlando di un regista alla Pirlo. 

Molti di questi sono spassosi e si leggono d’un fiato (cito, in ordine sparso, quelli che hanno come protagonisti Calderon, Bartelt, Hugo Maradona – fratello di – Bogarde e Cesar Gomez), anche perché abbastanza fedeli alla realtà, mentre altri si rivelano farraginosi forse perché escono un po’ troppo dal seminato, dai binari contorti delle disavventure effettivamente vissute. 

Peccato per l'eccessiva frammentazione di stili di scrittura, dovuta appunto alla presenza nel volume di racconti di autori diversi. E non si può non notare che Roberto Luis Trotta non era un attaccante, bensì un difensore, e non arrivò certo per sostituire un giovanissimo Totti, lasciato in panchina, ma per comandare la difesa. In ogni caso si tratta di una raccolta godibile, consigliata particolarmente agli appassionati del genere, particolarmente ai tifosi sfegatati che ricordano tutto – ma proprio tutto – della propria squadra del cuore. 


 Recensione a cura di Cristian Vitali, pubblicata il 1 febbraio 2014 si Calciobidoni.it.

martedì 25 febbraio 2014

Chace d'oblio




Il pc è comodo. Ma ha qualche inconveniente. Per la cronaca, il mio notebook ha 10 anni, e fatica come un mulo; l'editor di testo, firefox e un'applicazione audio lo mettono in ginocchio. Poi ci sono pensieri presi al volo sul blocco note, senza cache di sicurezza. Poi dimentico che non ho salvato, e faccio un hard reset. E' capitato con una lettera via mail, una lettera e basta, una foto, qualche capitolo che adesso riposano nell'oblio. Troppi lemmi in inglese, in un pomeriggio un po' corrosivo come questo, acuiscono il nervosismo.

sabato 22 febbraio 2014

Je ne veux pas travailler



Dopo una settimana di pioggie ed influenza trascorsa a leggere-correggere-sminuzzare-ricomporre-raffinare, splende un pallido e piacevole sole. Ho riletto d'un fiato da pagina 1 a 100, senza sapere dove mettere le mani. Tutto in ordine, perfetto, oliato come dico io. In questi momenti adoro scrivere ed essere scrittore. Non è un lavoro, è un piacere sublime. Je ne veux pas travailler. Fosse sempre così... 
Probabilmente sarei Simenon. Ma non si dice che dopo dieci anni di feste, solo le feste annoiano quanto il lavoro?

sabato 8 febbraio 2014

Ul pesàtt de Cuncurèss. Dall'Occitania alla Brianza lungo la Via del Sale

Un racconto vivido che traccia un'esperienza lavorativa intrecciata indissolubilmente con la comunità non solo concorezzese, ma che affonda le radici nella Brianza intera e nella Pianura Padana. Incontriamo Walter e Gianni Demaria, titolari della pescheria e friggitoria di Via de Capitani, attività storica inaugurata dal padre Michele oltre sessant'anni fa.

Come nasce la storia della vostra pescheria? 

Walter: Mio papà Michele s'è trasferito in Lombardia dal Piemonte nel '22, quand che g'aveva sédes ann. Era infatti originario di San Damian ëd l'Arma (San DamianoMacra), comune della Valle Maira in provincia di Cuneo. 

Gianni: Del cognome Demaria, tutto attaccato, ne esiste infatti solo un ceppo nel Cuneese. Walter: Mio nonno era un contadino della valle, e chi nasceva in quegli anni a San Damiano sceglieva preferibilmente due strade: o andare in Francia, a fare l'autista, o scendere in pianura fino Milano, fino al Veneto, per fare gli anciuiè (acciugai, in lingua piemontese). 

Leggi l'articolo completo su: fabioghezzi.com

martedì 4 febbraio 2014

Cinema d'Essai S.Luigi Concorezzo 2013/14 (2), presentazioni di Fabio Ghezzi

 

Presentazioni film d'Essai 2013/14 - seconda parte
Elenco delle prime sette introduzioni del cinema d'Essai tenute da Fabio Ghezzi al Cineteatro San Luigi di Concorezzo.  Introduco lo spettacolo delle ore 15 e saltuariamente quello delle 21.

03 feb: Blue Jasmine, usa, W. Allen
10 feb: Il caso Kerenes, rom, C. Netzer
17 feb: La prima neve, ita, A. Segre
24 feb: Venere in Pelliccia, fra/pol, R. Polanski
03 mar: Still life, ita, U. Pasolini
10 mar: Gloria, cil/spa, P. Garcia
17 mar: Disconnect, usa, H. A. Rubin


L'elenco completo dei film presentati è consultabile a questo indirizzo: Cinema d'Essai 2013/14 (2), presentazioni di Fabio Ghezzi

sabato 1 febbraio 2014

Recensione "Da Andrade a Zagorakis", Rai Sport 1, 24/01/2013. Fabioghezz...




Video recensione "Da Andrade a Zagorakis" aavv, a cura di A. Demartino, Perrone Editore, a Un pomeriggio da Campioni, in onda Rai Sport 1, il 24 di gennaio 2013, che contiene "Una magia chiamata trivella" di Fabio Ghezzi. www.fabioghezzi.com

domenica 26 gennaio 2014






















Il lunedì ti giustifichi col lavoro che fai, ma la domenica che scusa hai?
Saul Bellow

mercoledì 22 gennaio 2014

Ardesia, Mojito e ottimismo

La letteratura non "è" affatto uno scherzo, ma un affare che richiede uno sforzo integerrimo e agro; e i sacrifici a cui si va incontro esigono una perfetta combinazione fra rhum e angostura. 
E', in poche parole, durissima.

sabato 11 gennaio 2014

Scrivere, il cielo lardo, le ombre fredde

















Scrivere diventa un piacere, anche in pomeriggi uggiosi e in solitudine.